Come il non allineamento sta cambiando e guidando un mondo multipolare

09.07.2025

Da Prabowo Subianto in Indonesia a Cyrill Ramaphosa in Sudafrica, i leader del Sud del mondo e delle economie emergenti stanno adattando la dottrina del non allineamento alle realtà del mondo multipolare.

La dottrina del movimento dei paesi non allineati, guidata da leader di spicco come Jawaharlal Nehru dell'India, Joseph Broz Tito dell'ex Jugoslavia, Gamel Abdel Nasser dell'Egitto e Sukarno dell'Indonesia, ha strutturato il non allineamento per ritagliarsi uno spazio politico in un mondo bipolare, guidato dall'ex Unione Sovietica e dagli Stati Uniti.

Tuttavia, il blocco dei paesi non allineati era allora in una posizione piuttosto difensiva. La sua asimmetria con le due superpotenze era troppo grande. La sopravvivenza basata sulla solidarietà era a portata di mano. Ma la definizione delle regole dell'ordine globale liberale non era all'ordine del giorno, nonostante i grandi leader asiatici e africani occupassero il centro della scena nel mondo in via di sviluppo.

Con il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991 e l'emergere dell'unipolarità guidata dagli Stati Uniti, il movimento dei paesi non allineati entrò in una fase di stallo. La Jugoslavia non allineata crollò, vittima della nuova dottrina del cambio di regime concepita dai nuovi padroni dell'universo. La nuova crociata per una unipolarità ferrea, ideata da personaggi come l'emigrato polacco Zbigniew Brzezinski negli Stati Uniti e Bernard-Henri Lévy in Francia, tra molti altri, portò al crollo artificiale dei governi sovrani nel Sud del mondo. Mentre il potere duro ha abbattuto Saddam Hussein in Iraq, l'uso ibrido del potere duro e morbido durante la cosiddetta Primavera araba ha rovesciato i regimi in Tunisia ed Egitto.

Ma sotto la rinnovata spinta verso la pax Americana post-sovietica, stavano germogliando i semi della multipolarità. I primi segni della ridistribuzione del potere globale hanno cominciato a manifestarsi quando il leader libico Muammar Gheddafi è stato destituito senza cerimonie e ucciso nell'ottobre 2011.

Dopo la sua uscita di scena, la Russia e la Cina, due poli importanti del mondo multipolare, hanno iniziato a opporsi al cambio di regime. La Siria è diventata il banco di prova quando la Russia e la Cina l'hanno vista come la loro prima linea di difesa, per impedire che il virus del cambio di regime esplodesse più vicino a casa, in Eurasia.   Di conseguenza, una seconda linea di difesa è stata tracciata intorno all'Iran, uno Stato civile fondamentale, in grado di influenzare quattro grandi regioni del mondo: Asia occidentale, Asia meridionale, Asia centrale ed Europa. Mentre la linea di difesa siriana è successivamente crollata, l'Iran ha resistito, nonostante una feroce guerra di 12 giorni con Israele, sostenuto dagli Stati Uniti.

L'ascesa e l'espansione del gruppo Brasile-Russia-India-Cina-Sudafrica (BRICS) e la sua successiva mutazione in BRICS+, l'Unione Economica Eurasiatica (EEU), l'Iniziativa del Golfo del Bengala per la cooperazione tecnica ed economica multisettoriale (BIMSTEC), insieme a una serie di nuove iniziative di connettività, sono diventati indicatori inequivocabili che stanno consolidando il mondo multipolare emergente.

Sebbene lo spirito di non allineamento – ovvero interagire con tutte le potenze senza sottomettersi a nessuna – rimanga forte, la sua concezione è cambiata drasticamente con la ridistribuzione del potere globale tra i poli civilizzatori, come India, Cina, Russia e Africa, insieme all'ascesa delle potenze medie sulla scena internazionale.

Il non allineamento dell'era multipolare ha iniziato a rivelare quattro caratteristiche significative nell'era multipolare.

In primo luogo, i leader non allineati della nuova era sono iperattivi sulla scena globale. Così, subito dopo la sua ascesa alla presidenza, il presidente indonesiano Prabowo Subianto, che ha fatto del non allineamento un modello della sua politica estera, ha reso trasparenti le sue aspirazioni internazionali e il suo attivismo. Subito dopo la formazione del gabinetto, ha inviato Sugiano, il suo talentuoso ministro degli Esteri, a partecipare al vertice BRICS lo scorso ottobre a Kazan.

“Sono stato insediato il 20 ottobre e [ho formato] il mio gabinetto [il giorno dopo]. ... Ho [immediatamente] inviato il mio ministro degli Esteri [Sugiono] al vertice BRICS di Kazan]. Vogliamo unirci al Brasile e agli altri paesi BRICS. Riteniamo che questo sarà un nuovo elemento significativo nella nuova economia globale”, ha dichiarato Prabowo. 

La presidenza di Prabowo è stata caratterizzata dal suo istinto di interagire con i leader stranieri. A pochi mesi dall'inizio della sua presidenza, ha visitato Cina, India, Stati Uniti, Regno Unito, Turchia, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Russia, dove ha avuto un grande impatto al Forum economico internazionale di San Pietroburgo 2025 tenutosi a giugno.

“L'Indonesia si posizionerà sulla scena mondiale, in linea con la sua dignità di grande nazione, partner affidabile e buon vicino”, afferma Sugiano.

Allo stesso modo, nella vicina Malesia, il primo ministro Anwar Ibrahim, che ha giurato fedeltà al non allineamento, ha dimostrato di riconoscere anch'egli l'inevitabilità dell'impegno globale, in sintonia con la molteplicità dei centri di potere che stanno emergendo dal sistema internazionale in transizione.

Non sorprende che il premier malese abbia dato priorità alle relazioni con gli Stati Uniti, l'Europa, l'India e l'ASEAN, oltre a rafforzare i legami con il mondo musulmano, caratterizzati da un impegno più profondo dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC).

In secondo luogo, i leader non allineati, nel loro impegno esterno, stanno dimostrando un interesse più profondo per la geoeconomia, in sintonia con le loro esigenze di sviluppo rispetto alla geopolitica divisiva. Di conseguenza, ignorando le linee di frattura strategiche, stanno cercando pragmaticamente beni, servizi e tecnologia da tutte le aree geografiche e da tutti gli schieramenti, ovunque ciò sia vantaggioso.

Questa tendenza a instaurare relazioni multiple e indipendenti con tutti gli schieramenti è diventata particolarmente evidente in Africa, dove il non allineamento nella sua nuova forma ha fatto un ritorno significativo.

I dati commerciali rivelano chiaramente l'autonomia strategica dell'Africa, ancorata al suo spirito non allineato. Ad esempio, il commercio dell'Africa con la Cina è aumentato vertiginosamente nel 2023, raggiungendo i 282 miliardi di dollari, trasformando Pechino nel più grande partner commerciale del continente. Anche gli investimenti cinesi nei settori manifatturiero, infrastrutturale e minerario hanno raggiunto i 51 miliardi di dollari.

Ma per l'Africa, la Cina non è l'unica protagonista. Anche la Corea del Sud è entrata in gioco per promuovere la crescita del continente. Nel giugno 2024, 48 paesi africani si sono uniti alla Corea del Sud per un vertice volto a discutere la collaborazione in materia di tecnologia, finanziamenti allo sviluppo e commercio di minerali critici. Il risultato è stato un progetto incentrato sulla connettività digitale e la cooperazione industriale. 

Inoltre, l'Africa sta coinvolgendo contemporaneamente Giappone, India, Turchia e Stati del Golfo per scambiare aiuti, armi e investimenti con un'influenza strategica calibrata.

All'interno dell'Africa, la regione del Sahel mostra uno spirito ribelle di indipendenza.  Nel luglio 2024, Mali, Burkina Faso e Niger hanno formalizzato l'Alleanza degli Stati del Sahel (AES), una nuova confederazione che spera di stabilire una partnership militare, economica e politica più profonda, che copra progetti infrastrutturali congiunti, facilitati da una moneta comune.

Non estranea allo sfruttamento delle risorse, questa volta l'Africa sembra più preparata a sfruttare il possesso delle sue abbondanti riserve di minerali rari, cobalto e litio, fondamentali per la transizione energetica e industriale globale basata sul modello dell'industria 4.0.

In terzo luogo, un sud del mondo positivo, vivace e non allineato è affamato di sviluppo e accesso a tecnologie digitali a prezzi accessibili. Oltre alla Cina, alla Corea del Sud e a Taiwan, anche la Malesia e l'India sono destinate a emergere come importanti centri di produzione di semiconduttori. Nel marzo 2025, l'Autorità per lo sviluppo degli investimenti della Malesia (MIDA) ha stretto un accordo con ARM Limited, il gigante britannico dei semiconduttori e della progettazione di software, per formare 10.000 ingegneri progettisti di circuiti integrati.

L'Advanced Semiconductor Academy of Malaysia (ASEM) contribuirà ulteriormente ad alimentare il settore con nuovi talenti. Il Malaysia Semiconductor IC Design Park sosterrà sia startup che operatori consolidati, attirandoli con incentivi fiscali e accesso ai finanziamenti.

Da parte sua, l'India ha lanciato l'India Semiconductor Mission (ISM), un'iniziativa da 10 miliardi di dollari per costruire un ecosistema completo di semiconduttori e display nell'ambito dell'iniziativa Digital India. L'ISM non solo spera di ridurre la dipendenza dell'India dalle importazioni, ma intende anche posizionare Nuova Delhi come attore chiave nelle catene di approvvigionamento globali dei chip.

L'India è anche pronta a condividere con le altre nazioni del Sud del mondo la sua economica infrastruttura pubblica digitale (DPI), che ha riscosso un enorme successo nel canalizzare senza soluzione di continuità miliardi di transazioni di pagamento attraverso varie piattaforme interfacciate all'interno del paese.

In quarto luogo, il non allineamento del XXI secolo celebra il suo impegno aperto con il mondo multipolare, abbandonando anche il suo carattere bipolare degli anni Sessanta nella sua nomenclatura. Le nazioni non allineate di oggi preferiscono usare l'espressione “autonomia strategica” piuttosto che “non allineamento” per descrivere il loro status internazionale. Durante il suo discorso al 15° vertice BRICS, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha affermato che il suo Paese sta perseguendo un “non allineamento attivo”. 

Nel nostro mondo in transizione, le potenze medie del Sud del mondo che promuovono un nuovo spirito di non allineamento stanno dimostrando un forte dinamismo nel loro impegno globale. Ciò dovrebbe spingere i principali poli del sistema globale, come Russia, India e Cina, a definire una risposta coordinata alle loro speranze e aspirazioni sulla strada verso un nuovo ordine mondiale multipolare.

Traduzione di Costantino Ceoldo