Perché il protezionismo senza la Glass-Steagall rischia il fallimento totale

13.04.2025

Con l'applicazione di tariffe protettive generalizzate da parte del Presidente Trump, molti proclamano la morte dell'era del neoliberismo che è stato un altro nome dato alla globalizzazione e l'intenzione è sempre stata tossica.

L'idea era tanto semplice quanto malvagia... Invece di produrre per noi stessi, le potenze industriali produttive di ogni Stato nazionale sarebbero state ridotte a gusci dipendenti di sé stesse. Secondo questo programma delineato dalla Commissione Trilaterale di David Rockefeller, che ha letteralmente preso il controllo del governo degli Stati Uniti nel 1973, il mondo sarebbe ora organizzato intorno a un sistema di caste di primo, secondo e terzo mondo.

In questo sistema di caste, alle nazioni del “primo mondo” è stato detto di abbracciare una cultura del consumismo “post-industriale” senza i mezzi per produrre per sé stesse. Nel frattemo, alle nazioni del “secondo mondo” è stato detto di diventare fabbriche di manodopera a basso costo che sarebbero state costrette a rimanere troppo povere per consumare quei beni a basso costo che ora avrebbero esportato ai consumatori del “primo mondo”. Se volevano ricevere gli “aiuti” del FMI o della Banca Mondiale, queste nazioni del secondo mondo dovevano ora accettare l'adozione di “condizionalità” che avrebbero impedito loro di costruire infrastrutture su larga scala, come tanti leader nazionalisti assassinati avevano aspirato a fare per decenni. Infine, alle nazioni del “terzo mondo” (tipicamente di pelle scura) sono stati negati anche i più piccoli benefici delle fabbriche di sudore e sono state invece viste semplicemente come zone di estrazione di risorse da gestire da cartelli minerari come vaste piantagioni di schiavi.

Si trattava di un modello di organizzazione sociale iniziato seriamente nel 1971, quando il dollaro statunitense fu rimosso dal sistema della riserva aurea e il tasso di cambio fissato al 2 aprile 2025.

Le teorie di Milton Friedman e Friedrich von Hayek venivano ora applicate in tutta la loro forza in una dialettica “post-keynesiana” in cui la de-regolamentazione e l'apertura dei mercati avrebbero definito la nuova traiettoria mondiale verso la spoliazione delle nazioni e il trasferimento del potere nelle mani di una piccola classe oligarchica che avrebbe controllato tutti gli aspetti della vita umana.

Nel frattempo, lo stesso “valore economico” è stato letteralmente ridefinito come mero servizio finanziario privo di qualsiasi realtà. Questa perdita del senso del valore della realtà ha letteralmente trasformato l'economia transatlantica in una bomba a orologeria costruita su montagne di bolle speculative in crescita iperbolica, destinate a scoppiare.

Mentre i critici delle tariffe e del sistema degli Stati nazionali (come l'eco-keynesiano-globalista Jeffrey Sachs) urlano e strepitano sull'incompetenza di questa manovra del Presidente Trump, il fatto è che nei suoi 250 anni di vita, le uniche volte in cui gli Stati Uniti si sono industrializzati con successo e hanno aumentato le capacità produttive del lavoro è stato grazie all'applicazione di tariffe protettive. Considerando lo stesso arco di tempo, lo stesso fatto si applica letteralmente a tutte le nazioni del mondo. Quando il libero scambio senza limiti è stato la norma, la crescita industriale è diminuita, la speculazione è aumentata e gli imperi hanno tratto vantaggio dalla loro capacità di mantenere le loro vittime sottosviluppate, corrotte e povere.

I fatti concreti a sostegno della mia affermazione si trovano in una miriade di fonti accademiche, non ultime quelle di Anton Chaitkin “Who We Are: America's Fight for” [“Chi siamo: ciò per cui lotta l’America”; Universal Progress volume 1 e volume 2], il “The Challenge of Credit Supply” [“La sfida della fornitura del credito” ] di Michael Kirsch e l’American System Reports dell'EIR.

Una recente conferenza dello storico Sam Labrier, intitolata “Trump, Tariffs and Treason” [Trump, tariffe e tradimento], ha delineato la prova più esauriente dell'efficacia delle tariffe protettive che io abbia mai visto e invito tutti a guardarla ora:

https://www.youtube.com/watch?v=sCQ_hBOHWx0

Detto questo, le tariffe protettive non sono sufficienti.

Se non si affronta rapidamente l'enorme bomba a orologeria costruita nel nostro sistema bancario transatlantico sotto forma di una bolla di derivati da 700 mila miliardi di dollari, questi nobili sforzi per reindustrializzare l'industria americana saranno inutili.

È con questa intenzione che ho deciso di scrivere la seguente breve panoramica dell'ultima battaglia dell'America contro le banche di Wall Street e della City di Londra che hanno orchestrato una grande depressione. Si parlerà anche di come queste stesse banche fasciste abbiano continuato, dopo la Seconda Guerra Mondiale, a creare il Gruppo Bilderberg e a distruggere sistematicamente la stessa regolamentazione che le aveva tenute a bada.

Alcune premesse necessarie

“I cambiavalute sono fuggiti dai loro alti seggi nel tempio della nostra civiltà. Possiamo ora riportare quel tempio alle antiche verità. La misura della restaurazione sta nella misura in cui applichiamo valori sociali più nobili del mero profitto monetario.” - Franklin Delano Roosevelt, primo discorso inaugurale del 1933.

Sapendo che i “cambiavalute” erano stati in grado di creare le grandi bolle degli anni Venti solo grazie al loro accesso ai depositi delle banche commerciali, Franklin Roosevelt fece della sua battaglia contro gli abusi di Wall Street il fulcro della legislazione del 1933, intitolata “Glass-Steagall”, dal nome dei due funzionari eletti a livello federale che guidarono la riforma insieme a FDR.

Si trattava di una legge che imponeva la separazione assoluta tra attività bancarie produttive e speculative, garantendo attraverso la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) solo le attività bancarie commerciali associate all'economia produttiva, ma costringendo le perdite speculative derivanti dall'attività bancaria di investimento a essere subite dal giocatore d'azzardo.

L'eclatante successo di questa legge ispirò altri paesi del mondo a istituire una separazione bancaria simile. Accanto ai principi del capital budgeting, del credito pubblico, della parità dei prezzi e dell'impegno per lo sviluppo scientifico e tecnologico, era stata creata una dinamica che avrebbe espresso la più grande speranza per il mondo e la più grande paura per l'impero finanziario che occupava la City di Londra e Wall Street.

La morte di John F. Kennedy ha inaugurato una nuova era di pessimismo e irrazionalismo culturale da cui la nostra società non si è mai ripresa. La distruzione di una visione a lungo termine, esemplificata dal programma spaziale, dalla St. Lawrence Seaway e dai progetti del New Deal, ha portato la popolazione a guardare sempre più ai piaceri del presente come all'unica realtà e ai beni del futuro come all'espressione mistica della somma dei piaceri attuali.

In questo nuovo contesto filosofico, così estraneo alle epoche precedenti, si è permesso al denaro di agire come un potere a sé stante per ottenere guadagni a breve termine, invece di servire gli investimenti nella vera ricchezza produttiva della società.

Con questo nuovo cambiamento di paradigma nell'“adesso”, è stato adottato un nuovo modello economico per sostituire il modello economico industriale, che si era dimostrato valido negli anni precedenti e successivi alla Seconda Guerra Mondiale.

Il nome di questo sistema era “monetarismo post-industriale”: si tratta di un sistema inaugurato dall'annuncio di Richard Nixon della distruzione del sistema di cambi fissi di Bretton Woods e della sua sostituzione con il sistema a “tassi fluttuanti” del dopo 1971. In quello stesso anno fatidico, il 1971, si verificò un altro evento infausto: la formazione del Gruppo Inter-Alfa Rothschild di banche sotto l'ombrello della Royal Bank of Scotland, che oggi controlla oltre il 70% del sistema finanziario globale.

L'intenzione dichiarata di questo Gruppo si trova nel discorso del 1983 di Lord Jacob Rothschild:

“... due grandi tipologie di istituzioni giganti, la società di servizi finanziari a livello mondiale e la banca commerciale internazionale con una competenza commerciale globale, possono convergere per formare il conglomerato finanziario definitivo, onnipotente e a più teste”.

Questa politica richiedeva la distruzione del sistema sovrano degli Stati-nazione e l'imposizione di una nuova struttura feudale di governo del mondo attraverso l'antico schema del controllo del sistema monetario da un lato e, dall'altro, giocando sui vizi di sciocchi creduloni che, permettendo alle loro nazioni di essere governate dalla convinzione che le forze edonistiche del mercato governino il mondo, avrebbero segnato la sorte dei loro stessi figli.

Nel frattempo, strutture geopolitiche estranee alle tradizioni costituzionali degli Stati Uniti sono state imposte da nidi di studiosi di Oxford e fabiani [gli adepti della Fabian Society - NdT] che hanno trasformato l'America in un “gigante muto” globale che applica un programma neo-coloniale nell'ambito di una “relazione speciale anglo-statunitense”. I fratelli Dulles, lo studioso di Rhodes George McGhee, McGeorge Bundy, Henry Kissinger e Bush sono tutti nomi che hanno fatto progredire questo piano a guida britannica per tutto il XX secolo.

La grande “liberalizzazione” del commercio mondiale è iniziata con una serie di ondate nel corso degli anni Settanta e ha ingranato la marcia più alta con gli aumenti dei tassi di interesse del presidente della Federal Reserve Paul Volcker nel 1980-82, i cui effetti hanno annientato gran parte dei piccoli e medi imprenditori, hanno aperto le porte speculative alla debacle di “Savings and Loan” e hanno contribuito a cartellizzare le istituzioni minerarie, alimentari e finanziarie in colossi sempre più grandi.

Volcker stesso descrisse questo processo come la “disintegrazione controllata dell'economia statunitense” quando divenne presidente della Fed nel 1978. L'innalzamento dei tassi d'interesse al 20-21% non solo ha spento la linfa vitale di gran parte della base economica degli Stati Uniti, ma ha anche gettato il terzo mondo in una maggiore schiavitù del debito, dato che le nazioni dovevano ora pagare interessi da usura sui prestiti statunitensi.

Nel 1986, la City di Londra annunciò l'inizio di una nuova era di irrazionalismo economico con la deregolamentazione “Big Bang” di Margaret Thatcher.

Sotto il Thatcherismo e la Reaganomics, le nazioni occidentali hanno assistito alla distruzione totale della regolamentazione nazionale, del protezionismo e della sorveglianza sugli interessi bancari e aziendali privati, che hanno accelerato lo spoglio delle nazioni fino a ridurle a lembi della società dei consumi, trasferendo la ricchezza allo 0,1%.

Questa ondata di liberalizzazione ha preso il mondo in contropiede, poiché ha spazzato via la separazione tra banche commerciali, di deposito e di investimento che era stata la pietra miliare del dopoguerra e assicurando che la volontà della finanza privata non avrebbe mai più avuto un peso maggiore del potere degli Stati nazionali sovrani.

Dopo decenni di smantellamento della struttura di regolamentazione costruita dall'audace intervento di FDR nella storia, il “Big Bang” ha creato un precedente per un'analoga de-regolamentazione finanziaria nel modello di “banca universale” in altre parti del mondo occidentale.

La bomba a orologeria dei derivati è pronta

Nel settembre 1987, l'incursione ventennale nella speculazione si tradusse in un crollo del 23% del Dow Jones il 19 ottobre 1987. A poche ore dal crollo, vennero convocate riunioni internazionali di emergenza, con l'ex strumento della JP Morgan Alan Greenspan che introdusse una “soluzione” che avrebbe avuto gli echi futuri dell'iperinflazione e del fascismo.

“Strumenti finanziari creativi” era il nome orwelliano dato al nuovo asset finanziario reso popolare da Greenspan, altrimenti noto come “derivati”. Le nuove tecnologie di supercalcolo sono state sempre più utilizzate in questa nuova impresa, non come supporto per le pratiche di costruzione di una nazione più elevata e per i programmi di esplorazione spaziale, come previsto dalle loro origini della NASA, ma sono state piuttosto pervertite per favorire la creazione di nuove formule complesse in grado di associare valori ai differenziali di prezzo dei titoli e dei debiti assicurati che potevano poi essere “coperti” proprio su quei mercati a pronti e a termine resi possibili dalla distruzione del sistema di Bretton Woods nel 1971.

La crescita dei derivati che oggi superano di 10 volte l'intero PIL mondiale in valore nominale.

Così, mentre si creava un mostro che si autogenerava in modo esponenziale e che non poteva finire in nessun altro modo se non con un crollo, la “fiducia del mercato” tornava in forze con il nuovo flusso di denaro facile. Il potenziale fisico per sostenere la vita umana ha continuato a precipitare.

NAFTA, euro e fine della Storia

Non è un caso che in questo periodo sia stato approvato un altro trattato micidiale, il North American Free Trade Agreement (NAFTA).

Parlando al Los Angeles Times nel 1993, Henry Kissinger (che era appena stato nominato dalla regina Elisabetta II membro dell'Ordine di San Michele e San Giorgio per i suoi servizi all'Impero) descrisse il NAFTA nei seguenti termini:

“Rappresenterà il passo più creativo verso un nuovo ordine mondiale compiuto da qualsiasi gruppo di Paesi dalla fine della Guerra Fredda... La rivoluzione che sta attraversando l'emisfero occidentale indica un ordine internazionale basato sulla cooperazione... È questa rivoluzione che è in gioco nella ratifica del NAFTA”.

Con l'entrata in vigore di questo accordo, i programmi di protezione che avevano mantenuto le fabbriche nordamericane negli Stati Uniti e in Canada sono stati abbattuti, consentendo l'esportazione della linfa vitale della forza lavoro industriale altamente qualificata in Messico, dove le competenze erano basse, le tecnologie inferiori e i salari ancora più bassi. Con la spoliazione dei suoi beni produttivi, il Nord America è diventato sempre più dipendente dall'esportazione di risorse e servizi a basso costo per i suoi mezzi di esistenza.

Anche in questo caso, i poteri fisicamente produttivi della società sarebbero crollati, ma i profitti monetari nell'effimero “adesso” sarebbero saliti alle stelle. Ciò è stato replicato in Europa con la creazione del Trattato di Maastricht nel 1992, che ha istituito l'euro nel 1994, mentre il processo di “liberalizzazione” della Perestroika ha replicato questa agenda nell'ex Unione Sovietica. Mentre alcune personalità hanno dato a questa agenda il nome di “Fine della Storia” e altre di “Nuovo Ordine Mondiale”, l'effetto è stato lo stesso.

Nel 1996, l'economista americano Lyndon LaRouche presentò la sua funzione di collasso a tripla curva che illustrava questo processo nei suoi termini più semplici, avvertendo che se non fossero stati effettuati interventi sistemici, l'economia mondiale sarebbe stata irreversibilmente spinta verso un collasso iperinflazionistico simile alla distruzione della Germania di Weimar del 1923... ma ora su scala globale. Purtroppo, all'epoca le sue parole rimasero inascoltate e lo scivolamento verso la follia continuò senza sosta.

L'Universal Banking, il NAFTA, l'integrazione dell'euro e la creazione dell'economia derivata nel giro di pochi anni avrebbero indotto una cartellizzazione della finanza attraverso fusioni e acquisizioni appena legalizzate a un ritmo mai visto prima. La moltitudine di istituzioni finanziarie che esistevano all'inizio degli anni '80 furono assorbite l'una dall'altra a grande velocità nel corso degli anni '90, in una vera e propria “sopravvivenza del più adatto”.

Indipendentemente dal livello di regolamentazione tentato da questa nuova struttura, il grado di conflitto di interessi e il potere politico privato erano incontrollabili, come dimostra negli Stati Uniti l'arresto di qualsiasi tentativo da parte del capo della Securities and Exchange Commission, Brooksley Born, di combattere il cancro dei derivati nelle sue fasi iniziali.

Nel 1999, un Bill Clinton politicamente distrutto si trovò a firmare un trattato scritto dall'allora Segretario al Tesoro Larry Summers, noto come Gramm-Leach-Bliley Act, che sarebbe stato l'ultimo chiodo nella bara della separazione Glass-Steagall tra banche commerciali e banche d'investimento negli Stati Uniti. La nuova era del trading non regolamentato e la creazione di derivati over-the-counter hanno fatto sì che questi strani strumenti finanziari passassero da 60.000 miliardi di dollari nel 2000 a 600.000 miliardi di dollari nel 2008.

La frenesia del 2000-2008

Con l'abolizione della Glass-Steagall, i capitali legittimi, come i fondi pensione, potevano essere utilizzati per avviare la copertura definitiva. Miliardi furono ora riversati nei titoli garantiti da ipoteca (MBS), un mercato che era stato artificialmente portato ai minimi storici dei tassi d'interesse dell'1-2% per oltre un anno dalla Federal Reserve degli Stati Uniti, rendendo facili i prestiti e osceni i rendimenti degli investimenti negli MBS. L'oscenità è aumentata quando il valore delle case è salito alle stelle, ben oltre i valori reali, fino a far vendere case da centomila dollari a un prezzo 5-6 volte superiore nell'arco di alcuni anni.

Finché nessuno pensava che questa crescita fosse anormale e finché si ignorava la natura impagabile del capitale sottostante gli asset a leva bloccati negli ormai famigerati “sub-prime” e in altri obblighi di debito illegittimi, si pensava che i profitti sarebbero continuati all'infinito. Chiunque mettesse in dubbio questa logica era considerato un eretico dal sacerdozio dei giorni nostri.

Lo straordinario “successo” della cartolarizzazione dei debiti immobiliari ha immediatamente indotto un'ondata di fondi sovrani a salire alla ribalta, applicando lo stesso modello utilizzato nel caso dei titoli garantiti da ipoteca (MBS) e delle obbligazioni di debito collateralizzate (CDO) ai debiti di intere nazioni. La cartolarizzazione di pacchetti di debiti sovrani, che potevano essere sfruttati all'infinito sui mercati mondiali de-regolamentati, non sarebbe più stata considerata un atto di tradimento nazionale, ma la chiave del denaro facile.

Conclusione

Questo è il sistema che è morto nel 2008. Contrariamente a quanto si crede, in realtà non è stato risolto nulla.

Per quanto si parli di una “rinascita della FDR” sotto Obama, la speculazione non è stata effettivamente regolamentata dalla legge Dodd-Frank o dalla Volker Rule del 2010. Non è stato creato credito produttivo per far crescere l'economia reale nell'ambito di una missione nazionale, come nel 1933-1938. Le banche non sono state smembrate, mentre i derivati sono cresciuti del 40% con la nuova bolla concentrata nel settore del debito delle imprese e delle famiglie, ora al collasso. Durante questo periodo, gli Stati nazionali hanno continuato a essere spogliati, mentre l'austerità è stata spinta alla gola delle nazioni. Non deve sorprendere che, in mezzo a questa disperazione, si sia consolidata un'alleanza creativa in difesa degli interessi degli Stati nazionali sovrani e dell'umanità in generale, guidata dalla leadership di Russia e Cina.

Questa leadership ha preso la forma dell'Iniziativa Belt and Road guidata dalla Cina, che oggi è cresciuta fino ad abbracciare oltre 130 Paesi e che assomiglia sempre più a una versione asiatica del New Deal degli anni Trenta.

In effetti, la capacità della Cina di liberare credito a lungo termine per migliaia di progetti infrastrutturali internazionali a lungo termine è stata resa possibile dal fatto che era l'unico Paese del mondo a non aver rinunciato ai principi della separazione bancaria, che sono stati distrutti in ogni altra nazione. Pochissime figure occidentali si sono opposte a questa distruzione autoindotta nel corso dei decenni, ma un'eccezione degna di nota è la figura del defunto economista americano Lyndon LaRouche (1922-2019), che non solo ha resistito a questo processo per oltre quattro decenni, ma ha lottato a fianco dello Schiller Institute per promuovere la Nuova Via della Seta già nel 1996.

Con il voto del 2016 sulla Brexit e l'elezione del Presidente Trump, una nuova ondata di spirito nazionalista è diventata un fuoco che i tecnocrati hanno perso la capacità di spegnere.

L'idea che gli Stati nazionali abbiano un potere sul sistema bancario privato è stata sempre più rilanciata e il dibattito sulla riforma dell'ormai defunto sistema transatlantico è sempre più caratterizzato non dalle richieste di un “Nuovo Ordine Mondiale”, come avrebbe voluto Sir Kissinger, ma piuttosto di una Nuova Via della Seta e di un vero New Deal.

Le nazioni eurasiatiche sono già fermamente impegnate in questo nuovo sistema e se l'Occidente vuole qualificarsi moralmente per partecipare a questa nuova epoca, il primo passo sarà il ritorno alla Glass-Steagall.

Articolo originale di Matthew Ehret:

https://matthewehret.substack.com/p/why-protectionism-without-glass-steagall

Traduzione di Costantino Ceoldo