Uno scenario fallito: come la testimonianza di Vidal-Quadras ha smascherato il Mojahedin-e Khalq

08.05.2025

L'Organizzazione Mojahedin-e Khalq (MEK), un gruppo terroristico designato, ha cercato a lungo di dare un'immagine legittima di sé attraverso eventi inscenati e illusioni mediatiche. Ma, ancora una volta, questi sforzi sono crollati – ora con il caso farsesco dell'apparizione di Alejo Vidal-Quadras in un tribunale spagnolo. Vidal-Quadras, un politico spagnolo isolato e da anni irrilevante nei circoli politici, ha interpretato il ruolo di una vittima inventata, interamente plasmata dalla macchina propagandistica del MEK.

Con una mossa puramente teatrale, il MEK si è affrettato a dare la notizia dell'apparizione di Vidal-Quadras in un tribunale spagnolo attraverso i suoi media affiliati. L'obiettivo era chiaro: creare un'eco mediatica, giocare la carta della vittima e rilanciare l'immagine bruciata dei suoi cosiddetti sostenitori. Sebbene nessun tribunale lo abbia incriminato o condannato, il gruppo ha cercato di presentare la sua semplice presenza in tribunale come parte di un “caso internazionale”. Con titoli come “Rivelato un complotto per l'assassinio iraniano” e “Campione della democrazia in piedi contro il terrorismo”, i media pro-MEK hanno cercato di presentare Vidal-Quadras come una figura eroica, dimenticando che né l'opinione pubblica europea né le sue istituzioni giuridiche si lasciano ingannare così facilmente.

L'apice di questo imbarazzo è stato raggiunto durante la testimonianza di Vidal-Quadras in tribunale. Quando il giudice gli ha chiesto: “Quali prove ha che l'Iran ha tentato di assassinarla?”, la sua risposta è stata: “Perché ho lavorato con il MEK, penso di essere stato preso di mira!”. Questa dichiarazione non aveva alcun fondamento giuridico e non avrebbe retto nemmeno al più elementare esame giudiziario. Nessun documento, nessun testimone, nessun rapporto di intelligence: solo una fantasia tratta da opuscoli del MEK e da programmi satellitari, che ha giustamente suscitato risate in aula.

Vidal-Quadras, che ha una storia di fallimenti elettorali sia a livello locale che europeo, è diventato poco più che uno strumento di propaganda per il MEK dopo essere stato estromesso dalla politica spagnola. Gli analisti occidentali hanno notato che, grazie al sostegno finanziario e mediatico del MEK, egli svolge il ruolo di burattino mediatico incaricato di mantenere in vita un marchio decaduto nel discorso pubblico. In altre parole, la caduta dalla politica al teatrino del tribunale è il segno più evidente del crollo di una figura politica.

Naturalmente la domanda sorge spontanea e la risposta è chiara: perché ora? Perché questo scenario? La tempistica di questa mossa coincide con i delicati negoziati tra Iran e Stati Uniti e non è una coincidenza. Mentre la diplomazia mondiale cerca di trovare il modo di smorzare le tensioni, il MEK e i suoi alleati sionisti sono impegnati a fabbricare casi e a creare un clima mediatico negativo per disturbare questi sforzi. Netanyahu e altre figure di falchi della guerra hanno ripetutamente usato il MEK come strumento nella loro guerra mediatica contro l'Iran. Lo scenario Vidal-Quadras è stato concepito ed eseguito proprio in questo contesto e, come i suoi predecessori, si è ritorto contro.

Come già visto, anche questa strategia si è conclusa con un fallimento. Non fu emesso alcun verdetto contro l'Iran. Vidal-Quadras ha lasciato l'aula in disgrazia. I media europei più autorevoli hanno ignorato la storia e l'unico risultato tangibile per il MEK è stato un aumento del ridicolo e una perdita di credibilità. Anche sui social media, gli utenti hanno deriso l'incidente, definendolo una “serie senza cervello” con un finale prevedibile.

Il MEK gestisce da tempo un complesso apparato di propaganda in Europa e negli Stati Uniti, finanziato da fonti finanziarie dubbie. Dalla produzione di documentari di parte all'acquisto di spazi televisivi e all'assunzione di giornalisti freelance, il MEK utilizza ogni strumento a sua disposizione per rimanere nei titoli dei giornali. La presenza di personaggi come Vidal-Quadras, John Bolton o Rudy Giuliani ai loro incontri annuali è il risultato di questa strategia mediatica a pagamento, non di un'autentica legittimità politica o sociale. Per il MEK, la credibilità dell'oratore non è importante; ciò che conta è la sua capacità di partecipare allo spettacolo mediatico.

Gli stretti legami tra il MEK e le lobby sioniste della linea dura sono stati ampiamente notati dagli osservatori internazionali. Dall'aperto sostegno dei legislatori pro-Israele nei parlamenti occidentali al finanziamento dei progetti mediatici del gruppo, la sovrapposizione di obiettivi tra queste due entità è evidente. In effetti, il MEK è diventato un comodo strumento per alimentare le narrazioni anti-Iran, nonostante non abbia alcuna legittimità o base sociale propria. L'affare Vidal-Quadras rivela chiaramente il coordinamento dei meccanismi politici, mediatici e di intelligence dietro questa agenda.

Mentre i media affiliati al MEK hanno cercato di sensazionalizzare il procedimento giudiziario, i media indipendenti europei e spagnoli hanno adottato un approccio professionale e imparziale, sottolineando la mancanza di prove e definendo le dichiarazioni di Vidal-Quadras “affermazioni prive di fondamento” nella migliore delle ipotesi. Questa posizione professionale ha dimostrato ancora una volta che, nel panorama mediatico odierno, la credibilità non può essere comprata così facilmente e che il pubblico globale è in grado di distinguere la verità dall'inganno.

Il MEK sperava di utilizzare il caso Vidal-Quadras per sfuggire all'isolamento politico grazie a un'ondata di attenzione mediatica. Ma il risultato è stato ben diverso da quello previsto. Non è stata intrapresa alcuna azione legale contro l'Iran e le affermazioni infondate di Vidal-Quadras e la sua comparsa in tribunale si sono trasformate in un ridicolo spettacolo mediatico che ha portato solo ulteriore disonore a lui e al MEK. Quello che è rimasto non è stato un caso legale, ma l'ennesimo documento della bancarotta politica e morale di un gruppo che è stato a lungo uno strumento della guerra morbida contro l'Iran.

Articolo originale di Alireza Niknam

Traduzione di Costantino Ceoldo