Il sentimento dell’odio, quintessenza del progressismo woke
Ciò di cui si parla di più spesso è quello che si vuole esorcizzare, perché turba e spaventa, qualcosa di alieno e potente che attrae inconsciamente. L’odio, nella società dell’inclusione forzata e della tolleranza obbligata, è rimosso e vietato a chi non partecipa al banchetto del potere. Non si deve odiare nessuna delle minoranze protette, ma è permesso e incoraggiato l’odio più bieco contro chi si oppone alla narrazione dominante. Le strette regole del Pensiero Unico, della cultura woke e del buonismo non ammettono trasgressioni al divieto di odiare, come se si potesse reprimere un sentimento che scaturisce dal profondo. Sentimento nobile e forte, opposto polare dell’amore con il quale condivide la passione, il desiderio di possesso o distruzione dell’oggetto amato o odiato.