DARYA DUGİNA

Innalziamo la nostra verticale come vessillo sulla Frontiera del Donbass

27.05.2024

Il Divino ci esorta alla instaurazione di un nuovo Impero eurasiatico sovranazionale, multipolare, multiconfessionale e multietnico: il governo e il Popolo della Russia vi hanno aderito e hanno iniziato una grande battaglia di Civiltà per la liberazione planetaria, e noi cosa abbiamo intenzione di fare? Restiamo chiusi nelle nostre isole a fare cultura, a studiare, a proporre nuovi libri e pubblicazioni filosofiche e metapolitiche, eventi artistici e musicali? Oppure facciamo Kulturkampf uscendo dall’isolamento e proponendo una cultura, uno studio, nuovi libri e pubblicazioni filosofiche e metapolitiche, eventi artistici e musicali improntate ad una doverosa guerra culturale, nonché primariamente profilate sulla nuova verticale della frontiera del Donbass?

Alla vigilia della Giornata dei diplomatici russi, l’8 febbraio 2024, presso l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia si è tenuta una serata di solenni festeggiamenti

13.02.2024

Nel calendario politico della Russia, tale festività è comparsa in tempi relativamente recenti, nel 2002; ma essa ci riporta indietro all’epoca in cui regnava il primo Zar di Russia, Ivan IV, e più precisamente al 10 febbraio del 1549, data in cui, per la prima volta, fu fatta menzione del Dicastero delle Feluche, l’archetipo del moderno Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa.

Il martirio di Darya Dugina e l’Arcangelo Michele, sorgente primordiale del Soggetto Radicale

Il martirio di Darya Dugina  e l’Arcangelo Michele, sorgente primordiale del Soggetto Radicale
13.02.2023

Nel tentativo di esporre una possibile correlazione fenomenologica tra la figura dell’arcangelo Michele e il Soggetto Radicale, che abbia il suo radicamento nell’angelologia e che vada oltre il suo già impegnativo simbolo di icona guerriera, non possiamo non pensare alla vita, alle opere, alla valenza intellettuale eurasiatista e, infine, al martirio della giovane Darya Dugina (Dasha), la quale, a nostro modesto giudizio, è stata per antonomasia l’incarnazione eccellente dello stesso Soggetto Radicale.

Darya Dugina, la Filosofia come destino

Darya Dugina, la Filosofia come destino
06.02.2023

La vita nel mondo di oggi presuppone e addirittura richiede un enorme sforzo da parte nostra, non solo nelle questioni mondane e nei movimenti esteriori. Richiede soprattutto uno sforzo della mente, del pensiero – uno sforzo mentale, un “fare mentale” come veniva chiamato nella tradizione monastica dei “santi padri”, w questa prassi della Mente è necessaria non solo per fare una “distinzione”, diacrisis, come dicevano i platonici greci, per distinguere l’uno dall’altro – il prezioso dal non prezioso, il bene dal male, il casuale dal fatale, ma per qualcosa di molto più grande e significativo… Viviamo in un mondo danneggiato, contorto, in una civiltà distrutta la cui spina dorsale è spezzata, così come la sua percezione di superiorità verticale e gerarchica. È necessario uno sforzo intelligente per ripristinare le proporzioni di questo mondo gerarchico intelligente, il cui modello è stato creato da Platone, ed è appunto il platonismo.

Ontologia e sfera del politico (alla luce dell’omologhia)

21.11.2022

È sintomatico, a tal proposito, che il termine martys (“colui che testimonia”) mantenga una stretta relazione etimologica col sscr. smarati “ricordarsi” (da cui anche il lat. memor). Per la qual cosa, proprio attraverso la “memoria-testimoniante”, il “martirio-testimonianza-ricordarsi” instaura una sorta di circolarità che “lega, raccoglie, riunisce” il martirio del fedele col martirio-testimoniante del Cristo, in maniera analogicamente corrispondente. O, se vogliamo dirla altrimenti, “col-lega” il logos umano al Logos divino.

Il cielo qui sulla terra: riflessioni ai margini del primo libro di Darya Dugina in lingua italiana

Il cielo qui sulla terra: riflessioni ai margini del primo libro di Darya Dugina in lingua italiana
29.09.2022

Darya è morta. È una martire della politica. Anche la politica ha nella Storia i suoi martiri. Darya è una martire della Causa Eurasiatista la quale afferma la necessità della Tradizione, che si esprime metapoliticamente nella formazione di Civiltà multipolari in equilibrio e in sintonia tra di loro, che resistono e combattono contro l’anticiviltà del nuovo ordine mondiale. Darya ora vive. Vive nei nostri cuori e ci sprona incessantemente alla lotta per il Bene contro il male, per la Verità contro l’errore, per la Civiltà contro il caos satanico dei signori dell’oro di Davos.

Io sono Darya

Io sono Darya
27.09.2022

È finalmente pronto, giusto in tempo per i 40 giorni dalla tragica scomparsa per assassinio, il libro omaggio a Darya Dugina. È per noi una grande gioia ed un immenso onore poterlo consegnare a voi tutti, nella speranza che sia non soltanto un segno di memoria ma, soprattutto, uno sprone a proseguire la buona battaglia.

Inclusione della “lingua”: cosa dobbiamo fare con la lingua “Ucraina”?

Inclusione della “lingua”: cosa dobbiamo fare con la lingua “Ucraina”?
12.09.2022

Ho voluto scrivere questo articolo subito dopo la lezione di Darya Dugina sulla “Metafisica della frontiera”, per discutere con lei la questione del suo atteggiamento nei confronti del principio del “togliere la lingua” – la possibilità e la necessità di appropriarsi della lingua ucraina durante l’Operazione Militare Speciale in Ucraina. Darya, in una conferenza al campo ESM, ha parlato da posizioni imperiali: non bisogna trascurare la lingua ucraina, non escluderla, ma includerla in un contesto imperiale. Ho subito avuto una serie di considerazioni, ma non abbiamo potuto discutere l’argomento in dettaglio. Un atto terroristico pose fine alla vita di Darya. Tuttavia, questo problema è stato recentemente discusso di nuovo. Pertanto, ha senso parlare della “mova” [1] e di ciò che “portiamo via” in essa.