Genocidio

Israele sta facendo sparire con la forza le future generazioni palestinesi

Palestinians living in the Jabalia Refugee Camp, Beit Lahia, Al-Falouja, and Al-Fakhura in the north of Gaza migrate towards safer areas with whatever belongings they can take with them since they have been forced to flee due to Israeli attacks on May 24, 2024. [Mahmoud Issa – Anadolu Agency]
12.07.2024

Si stima che circa 21.000 bambini palestinesi siano scomparsi a Gaza, sepolti sotto le macerie o in fosse comuni, allontanati dalle loro famiglie, detenuti o fatti sparire da Israele. I colonizzati sono privati della loro voce e il silenzio dei bambini colonizzati è stranamente forte, una volta che i fatti sono chiari per distinguere la calamità del macabro bersaglio di Israele sui civili palestinesi e il conseguente bilancio di vittime.

Nakba 2024: la tragedia del popolo palestinese

Nakba 2024: la tragedia del popolo palestinese
27.05.2024

il 15 maggio, i palestinesi commemorano la Nakba (catastrofe), la pulizia etnica della Palestina e la quasi distruzione della società palestinese nel 1948. Il giorno successivo alla data di fondazione ufficiale di Israele. Si sa che tra il 1947 e il 1949 le forze sioniste si impadronirono di oltre il 78% della Palestina storica ed espulsero almeno 750.000 palestinesi dalle loro terre e dalle loro case.

Netanyahu e la pulizia etnica di Gaza

08.05.2024

La crescente disaffezione della società israeliana nei confronti di Netanyahu, dovuta alla sua nefasta gestione della crisi con Hamas e al suo nullo interesse a salvare gli ostaggi ebrei vivi, avrebbe fatto crollare la sua popolarità al minimo e, secondo le ultime medie elettorali, il Likud di Netanyahu sarebbe dispiaciuto del potere in caso di nuove elezioni.

Il genocidio di Gaza come politica esplicita: Michael Hudson fa tutti i nomi

22.04.2024

Quello a cui assistiamo oggi è la Soluzione Finale di questo piano. Si inserisce anche nel desiderio degli Stati Uniti di controllare il Medio Oriente e le sue riserve di petrolio. Per la diplomazia statunitense, il Medio Oriente è (in maiuscolo) petrolio. E l'ISIS fa parte della legione straniera americana da quando è stata organizzata in Afghanistan per combattere i russi.

La fine del cosiddetto Occidente civilizzato

La fine del cosiddetto Occidente civilizzato
09.02.2023

Il termine “comunità internazionale” fu coniato per la prima volta al congresso di Vienna del 1815, che segnò la fine delle guerre napoleoniche in Europa. Il congresso di Vienna, spesso conosciuto come il concerto d'Europa, si riferisce a una serie di conferenze tra le potenze imperiali europee, che si riunirono per riorganizzare l'Europa devastata dalla guerra alla fine delle conquiste rivoluzionarie di Napoleone. Le conquiste rivoluzionarie napoleoniche devastarono l'Europa dopo una serie di conquiste dell'esercito napoleonico in Europa, dalla Spagna all'Austria, alla Germania, per finire con un'epica sconfitta in Russia. Storicamente, la Russia in tutte le sue forme (imperiale, sovietica e della moderna Federazione Russa) è sempre stata il difensore dell'Europa degenerata e caotica.

Necropolitica della fine dei tempi

Necropolitica della fine dei tempi
14.11.2022

In modo caratteristico, nel definire il biopotere come la capacità di dividere le persone in quelle la cui vita è protetta e altre scelte per morire, Foucault (2003, p. 62) ha usato il termine “razzismo” per descrivere il livello di “normalizzazione sociale” raggiunto. Durante la pandemia abbiamo assistito alla segregazione razziale diretta nei Paesi occidentali sviluppati, e ora gli atteggiamenti razzisti sono al centro della biopolitica attuata nel confronto geopolitico che si manifesta nella crisi energetica e nel conflitto in Ucraina. Questo dovrebbe indurre a una riflessione più profonda sul pensiero di Giorgio Agamben, Achille Mbembe e Judith Buttler, che potrebbe essere considerato una sorta di profezia per l’oggi e soprattutto per il domani.