Il grande gioco dei dati

08.02.2023
Le statistiche come mezzo per manipolare il pubblico

L’analisi delle statistiche di massa ha lo scopo di garantire la stabilità dei parametri di riferimento. Risolve le controversie e trova un terreno comune. Le statistiche sono espresse in numeri difficili da modificare. Ma sono solo teorici. Di recente, le aziende utilizzano sempre più spesso i dati per scopi personali. Anche la fiducia nelle statistiche è in calo.

Statistiche ostili

Il declino della credibilità delle statistiche è al centro della crisi conosciuta come politica della “post-verità”. In teoria, la statistica dovrebbe dissipare le contraddizioni e la polarizzazione. In realtà, sembra che li infiammi. Una delle maggiori aree di manipolazione statistica è la politica.

Ci sono due punti di vista su questo tema. Da un lato, è elitario e antidemocratico basare la politica sulle statistiche. L’opinione pubblica deve sempre essere presa in considerazione. D’altra parte, la statistica è l’opposto dell’elitarismo. Permette a giornalisti, cittadini e politici di vedere la società in termini di dati e fatti reali.

In generale, la pratica di utilizzare le statistiche per scopi personali non è nuova e viene utilizzata in molti settori. I dati quantitativi sono utilizzati nei settori farmaceutico, sanitario, educativo, finanziario e del marketing digitale. Sono utilizzati dai governi e dai legislatori. La statistica è quindi una pedina sulla scacchiera del mondo moderno.

Le campagne elettorali offrono un ampio margine di manipolazione dei dati. I politici e i responsabili delle campagne elettorali utilizzano le statistiche per determinare i dati demografici degli elettori, stimare il livello di approvazione del collegio elettorale e prevedere le elezioni. Le forze dell’ordine tracciano anche i dati su frodi e crimini, che vengono poi utilizzati per valutare l’efficacia di strategie e tattiche. Tutto ciò consente di adeguare tempestivamente le tattiche in corso, in modo che il deputato possa apparire in una luce più favorevole agli elettori.

Manomissione dei dati

La speculazione sui dati statistici era particolarmente diffusa durante la pandemia Covid-19. Molte risorse hanno deliberatamente aumentato o minimizzato il numero di cittadini infetti.

Un esempio è il noto database globale gestito dalla Johns Hopkins University. La risorsa viene regolarmente aggiornata con le stime nazionali dei casi di coronavirus e dei decessi segnalati. In generale, i confronti internazionali tra Paesi con popolazioni simili (ad esempio, Belgio e Grecia) possono essere significativi. Tuttavia, questi dati non sono sempre informativi. Non si può concludere che l’organizzazione alteri deliberatamente le statistiche a proprio vantaggio. Ma fa un parallelo tra Paesi con standard di vita diversi, che è un approccio fondamentalmente sbagliato. Viene prestata poca attenzione alla capacità di ciascun Paese di effettuare test di massa e mirati, di identificare i decessi correlati al covid-19 o di elaborare i dati sanitari. Di conseguenza, in questi studi si dovrebbe adottare un approccio diverso e, di conseguenza, presentare conclusioni diverse.

Anche la quantificazione di importanti indicatori macroeconomici complica le cose. Gli indicatori del prodotto interno lordo (PIL) sono alla base di molti processi. Riflettono il valore dell’economia di una nazione e, se confrontati su periodi diversi, la natura delle sue dinamiche. Nell’economia sommersa, misurare accuratamente la disoccupazione o il PIL è un compito difficile. I cittadini vengono ingannati fornendo loro statistiche dubbie. Di conseguenza, la vera classifica del PIL globale rimane poco chiara.

Giochi politici

In una democrazia rappresentativa, la manipolazione delle statistiche aggrava le asimmetrie informative. Secondo le osservazioni della teoria dell’incompletezza contrattuale, le asimmetrie informative portano allo sfruttamento e minano la democrazia. In questo modo, l’opinione pubblica riceve inconsapevolmente una giustificazione politica per politiche e misure che altrimenti sarebbero discutibili, anti-popolari o addirittura socialmente tossiche.

Nei Paesi caratterizzati da capitalismo clientelare e “corporatocrazia”, gli squilibri informativi nascondono la preferenza del governo per le élite, la cui divulgazione provoca sfiducia politica. Questi squilibri informativi, a loro volta, nascondono informazioni che potrebbero essere utilizzate per promuovere la giustizia. In poche parole, un governo che distorce le informazioni trae profitto dall’ignoranza del pubblico.

Le descrizioni numeriche possono essere sia una benedizione che una maledizione. Le statistiche sono soggette a percezioni errate. Da un punto di vista politico, anche i dati istituzionali sono talvolta fuorvianti. Inoltre, il potere di contrattazione democratica del popolo è compromesso nei casi di manipolazione statistica deliberata e intenzionale da parte dei governi. I cittadini dovrebbero essere consapevoli di questo fenomeno e avvicinarsi ai dati statistici con la dovuta cautela.

Statista

Uno dei principali speculatori di informazioni statistiche a livello globale è il servizio tedesco Statista. L’azienda è stata fondata nel 2007 e in pochi anni è riuscita ad affermarsi come “fornitore leader di dati di mercato e di consumo”.

Secondo gli esperti, Statista espone dati già esistenti. Il servizio analizza le statistiche provenienti da fonti pubblicamente disponibili. Le informazioni sgradite vengono sottoposte a riflessione e riciclaggio. I redattori aggiungono una grafica piacevole, creano un’immagine “gustosa” e mettono tutto in mostra. Così le informazioni obsolete acquistano nuovi colori e diventano rilevanti.

È sorprendente che l’azienda stessa si stia posizionando come leader del settore. Fornisce ai suoi utenti un accesso esteso a pagamento alla risorsa. Nella versione gratuita, Statista non rivela nemmeno la fonte dei dati analizzati.

Secondo l’Istituto universitario europeo, Statista estrae i dati da diverse fonti del settore pubblico e privato. Tra questi ACTA, AWA, Euromonitor, Gfk, Outfit, Scarborough, Simmons, Target Group Index e VUMA. L’azienda pubblica anche rapporti di settore, previsioni di mercato e “top list” di statistiche di settore.

È chiaro che la Russia ha bisogno di un nuovo approccio al lavoro sui dati, informato dall’attuale geopolitica e dai valori tradizionali.