Ideología

Woke, la grande cancellazione e la grande sostituzione (I)

20.09.2024

E’ tempo di analizzare la velenosa ideologia woke come elemento centrale del Nuovo Ordine Mondiale globalista, liberista, americano centrico. I sedicenti risvegliati esprimono al massimo grado l’intersezione teorizzata da Kimberle Crenshaw, femminista radicale nera, tra le varie anime della cultura del vittimismo o- come preferiscono dire i suoi araldi- la “scoperta” della sovrapposizione di diverse identità sociali e delle relative discriminazioni, oppressioni, dominazioni poste in atto dal criminale collettivo trans generazionale, il Maschio Bianco Eterosessuale “eteronormativo”.

Il liberalismo è l'arma del delitto

26.07.2024

Il liberalismo può essere compreso solo in termini di negazione. Non è una forza costruttiva, ma una ribellione contro la nozione di autorità. La sua pietra angolare, la tanto sbandierata idea di “libertà” (o “libero-idiota” per gli iniziati), è intrinsecamente negativa, rappresentando la libertà dai vincoli piuttosto che l'affermazione positiva di qualcosa di benefico. Questa nozione di libertà non è altro che un percorso verso la disintegrazione dell'organismo sociale. 

Wokipedia

08.05.2024

Evviva la libertà. Il dramma è l’indifferenza o l’incredulità dei più, nonostante l’evidenza della manipolazione. Lo sapeva Lev Tolstoj nell’indimenticabile descrizione dello scialbo, conformista fratello di Anna Karenina, l’inquieta eroina del suo romanzo. “Il giornale che riceveva Stepan Arkadievic era liberale senza essere troppo avanzato e di tendenza adatta alla maggioranza del pubblico. Sebbene Oblonsky avesse poco interesse per la scienza, l'arte e la politica, su tutte queste questioni si atteneva comunque fermamente alle opinioni del suo giornale e cambiava punto di vista solo quando lo cambiava la maggioranza del pubblico. Per meglio dire, le sue opinioni lo abbandonavano da sole dopo essere arrivate a lui senza che si prendesse la briga di sceglierle; le adottava come le forme dei suoi cappelli e delle sue redingote, perché tutti le portavano e, vivendo in una società dove una certa attività intellettuale diventa obbligatoria con l'età, le opinioni gli erano necessarie quanto i cappelli.”

Il sentimento dell’odio, quintessenza del progressismo woke

03.05.2024

Ciò di cui si parla di più spesso è quello che si vuole esorcizzare, perché turba e spaventa, qualcosa di alieno e potente che attrae inconsciamente. L’odio, nella società dell’inclusione forzata e della tolleranza obbligata, è rimosso e vietato a chi non partecipa al banchetto del potere. Non si deve odiare nessuna delle minoranze protette, ma è permesso e incoraggiato l’odio più bieco contro chi si oppone alla narrazione dominante. Le strette regole del Pensiero Unico, della cultura woke e del buonismo non ammettono trasgressioni al divieto di odiare, come se si potesse reprimere un sentimento che scaturisce dal profondo. Sentimento nobile e forte, opposto polare dell’amore con il quale condivide la passione, il desiderio di possesso o distruzione dell’oggetto amato o odiato.

Il padre del “soft power”

"Ogni volta che sono tentato dall'arroganza", dice Joseph Nye, "mi ricordo che gran parte della posizione della pallina della roulette nella ruota della vita è fuori dalle nostre mani". Rèmy Steinegger/Forum economico mondiale
25.04.2024

"Ogni volta che sono tentato dall'arroganza", dice Joseph Nye, "mi ricordo che gran parte della posizione della pallina della roulette nella ruota della vita è fuori dalle nostre mani". Rèmy Steinegger/Forum economico mondiale

La normofobia

La normofobia
10.04.2024

Brutti tempi per chi è normale, uomo, figlio, marito, padre. La privazione del padre è particolarmente disastrosa per i bambini, perché questi imparano a diventare uomini buoni imitando un uomo buono. Vale anche – ovviamente- per il ruolo materno, che non è assolutamente intercambiabile con quello paterno, una menzogna diffusa per alimentare la crisi dell’istituzione familiare e attaccare il dimorfismo sessuale.